Il modello delle Cooperative Integrali

Pubblichiamo questo interessante video per portare all’attenzione dei comp@s un interessante progetto che si chiama Cooperatica Integrale Catalana (CIC).

cicIl testo introduttivo recita: “Iniziativa in transizione per la trasformazione sociale dal basso, attraverso l’autogestione, l’autoorganizzazione ed il lavoro in rete.”

Riteniamo questo progetto un’interessantissimo esempio di organizzazione di ciò che noi, insieme ad altri, definiamo Territori in Resistenza secondo l’interessante lettura politica di Raul Zibechi.

Buona visione e buona lettura…

Le Cooperative Integrali sono un modello per sovvertire la realtá selvaggia che soffriamo come società e come parte implicata nel sistema di dominazione capitalista, gestionato da solo alcune persone ma con l’appoggio e il mantenimento dell’apparato statale, che è ciò che lo alimenta. Pertanto, una Cooperativa Integrale è uno strumento per costruire un contropotere dalla base, partendo dall’autogestione, la autoorganizzazione e la democrazia diretta, e che ci permette transitare dallo stato attuale di dipendenza dalla struttura del sistema, verso uno scenario di libertà con piena coscienza, libero da autorità, e dove tutti possono svilupparsi nell’uguaglianza di condizioni e di opportunità.
È una proposta costruttiva di disobbedienza e di autogestione generalizzata per ricostruire la società dal basso (in tutti gli ambiti e in modo integrale) e recuperare le relazioni umane affettive, di prossimità e basate sulla fiducia.
La Cooperativa Integrale Catalana comincia il suo cammino nel maggio 2010, quando si realizza la prima assemblea costituente, e si definisce come segue:
  • Cooperativa, come progetto che pratica la autogestione economica e politica con la partecipazione egualitaria dei suoi membri. Anche perchè prende legalmente questa forma giuridica.
  • Integrale, per unire tutti gli elementi di base di una economia come sono la produzione, consumo, finanziamento e moneta propria e, nello stesso tempo, perchè vuole integrare tutti i settori delle attività necessari per vivere: alimentazione, abitazione, salute, educazione, energia, trasporto…
  • Catalana perchè si organizza e funziona principalmente nell’ambito territoriale catalano.
La legalità delle cooperative integrali, proteggere l’autogestione dall‘azione della banca e dello Stato.
Nello Stato spagnolo esistono due livelli di legislazione per le leggi delle cooperative: la legge statale e le rispettive leggi autonome (quasi una per comunità autonoma). Protetti da questa legislazione, costituiamo cooperative, che è la forma giuridica più versatile che esiste e contemporaneamente la più coerente con i nostri obiettivi:
  • Permette la limitazione della responsabilità civile (i debiti individuali dei soci non si possono reclamare alla cooperativa e i debiti della cooperativa non si possono reclamare ai soci).
  • Gli statuti e il regime interno permettono di proteggere il funzionamento orizzontale e assembleario dal controllo statale.
  • Permette l’esistenza di differenti tipi di associati, secondo le necessità individuali e collettive, e secondo la periodicità e il pagamento delle quote, che non è necessario che sia in forma monetaria.
  • Si genera capitale sociale con le apportazioni degli associati, che si possono restituire entro un periodo massimo di 5 anni dal momento in cui vengono sollecitati.
  • Permette di proteggere l’attività economica tra gli associati.
  • Permette di realizzare attività economica esterna perchè si dispone di una partita IVA con la quale si possono emettere fatture a terzi fuori dalla cooperativa.
  • Serve per il registro legale degli immobili, tramite contratti di affitto, di cessioni e di compravendita, per fomentare progetti autogestionati collettivi e di vita comunitaria, proteggerli dalla proprietà privata e promuovere la collettivizzazione.
  • Permette la coesistenza di soci di servizio, di consumo, di lavoro e volontari allo stesso tempo.
Utilizamos las cooperativas como una herramienta colectiva rompiendo el modelo un proyecto, una cooperativa.
Utilizziamo le cooperative come uno strumento collettivo rompendo il modello un progetto, una cooperativa.
In generale, utilizziamo le cooperative di consumatori (e utenti) e di servizi, cioè, cooperative miste, per realizzare l’attività economica, la gestione degli associati e del capitale sociale generale della cooperativa integrale. D’altra parte, utilizziamo le cooperative di consumatori (e utenti) per la gestione di beni immobili. Si devono analizzare con attenzione le differenti legislazioni in vigore perchè, per esempio, la legislazione statale e alcune autonome utilizzano il termine “cooperativa integrale” in aggiunta (o invece) di “cooperative miste” (utilizzato nella legge catalana, per esempio). Questo tipo di cooperative, di multiple attività, compie  il fine proprio di differenti classi di cooperative. Non possiamo ovviare a che la costituzione e il mantenimento di una cooperativa sia un compito che richiede la interazione burocratica con la struttura dello Stato, e per questo non è questione di costituire una cooperativa per ognuna delle iniziative autogestionate che nascano. La chiave sta nell’utilizzare le cooperative come strumenti collettivi, riducendo al massimo la gestione e l’impiego di tempo in tutto il tortuoso processo burocratico.
Organizzarci in cooperative ci può servire per vivere senza banche e senza preoccuparci per i nostri debiti anteriori. C’è da tener presente che il pignoramento che subisce una persona include le sue partecipazioni sociali in imprese, ma ha un’eccezione: la quota sociale (versata) a una cooperativa non è pignorabile secondo quanto consta nelle diverse leggi delle cooperative.
Quella proprietà che passa ad una cooperativa i cui statuti impediscano le speculazioni e il lucro, è una proprietà che esce dal capitalismo e dallo Stato e passa ad essere un bene comune.

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